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Nuovo
Riproduzione del toro romano antico facente parte del bassorilievo con raffigurazione degli animali sacrificati nei suovetaurilia sul retro dei "plutei di Traiano", oggi posti nella Curia Iulia, Foro Romano.
Il sacrificio dei suovetaurilia (o suovitaurilia) era un rito di purificazione a carattere anche apotropaico praticato nell'antica Roma, di origine indoeuropea: con esso si intendeva invocare la protezione delle divinità.
Consisteva nella consacrazione di un maiale (sus), di un montone (ovis) e di un toro (taurus) generalmente al dio Marte, anche se poi solo il toro veniva sacrificato a questo dio mentre il maiale veniva sacrificato alle divinità ctonie e gli agnelli o il montone al dio Quirino.
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Data disponibilità:
Altezza | 50 cm |
Larghezza | 72 cm |
Spessore | 2,5 cm |
Peso | 9 Kg |
Manifattura | Prodotto in Italia |
Materiale | Gesso |
In architettura per pluteo si intende una balaustra a lastre rettangolari massicce, in metallo o più spesso in legno o in pietra, che divide due parti di un edificio. Può essere ornato molto semplicemente da cornici in rilievo oppure arricchito da motivi geometrici o figurati.
La più antica testimonianza dei suovetaurilia - presenti, dunque, anche presso i Greci - è quella fornita da Omero nell'Odissea, dove si riferisce che l'indovino Tiresia esorta Ulisse a sacrificare un maiale, un montone e un toro al dio Poseidone; ancora nell'Odissea, si parla del medesimo sacrificio alla corte del re dei Feaci, Alcinoo.
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