banderuola segnavento con Delfino in forma arcaica
Misure 164 cm X H 62 cm (asta di 150 cm)

banderuola segnavento con Delfino in forma arcaica

15207

Delfino arcaico che "vola" su onde di foggia grecoromana. Al lato della coda un arpione del XVI secolo indica la provenienza del vento.

In araldica il delfino, storicamente considerato il più nobile degli animali marini, simboleggia la vittoria navale, la fedeltà, la protezione disinteressata, il principe clemente e vigilante e anche la salvezza degli uomini. Regalare un Delfino o comunque un’immagine od un oggetto che richiama “il delfino”, nell’immaginario collettivo significa protezione e buona fortuna.

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Le culture orientali antiche (egiziana, babilonese, ecc.) considerano il delfino come entità che accompagna i defunti verso l'aldilà od in connessione con le divinità del mare; ma le rappresentazioni più significative provengono dalla cultura minoica e in seguito da quella greca arcaica.

Nella Grecia inoltre, al Dio Apollo. Nell’inno omerico dedicato ad Apollo Pizio, si narra che Apollo un giorno si incarnò in un delfino e balzò su una nave di mercanti cretesi diretti a Pilo, dirottandola verso Crisa, il porto ove poi sarebbe sorto il santuario di Delfi e dove egli aveva già ucciso il mostro Pitone. Delphòi stessa (Delfi) si chiamò così appunto da delfìs, delfino.

Il delfino nella mitologia classica è personificazione dell’acqua, animale sacro di Poseidone (Nettuno) e Venere, l'immagine è molto presente nei repertori dell’arte funeraria. Ai delfini è legato anche il noto mito di Arione, la cui versione più antica è narrata da Erodoto. Nella tradizione ellenica, vedere un delfino era un buon augurio. Oltre ad essere considerato la manifestazione del dio Apollo, è considerato anche protettore dei naviganti. Ancora la presenza del delfino compare nella mitologia di Taras, figlio di Poseidone, al quale appare un delfino, segno che avrebbe interpretato di buon auspicio e di incoraggiamento per fondare una città che chiamò quindi Saturo.

La simbologia del delfino legata alla città di Taranto è legata alla leggende di fondazione della colonia greca di Taras, secondo cui i coloni Parteni provenienti da Sparta e guidati da Falanto, fondarono la città che chiamarono Taranto proprio in onore di Taras. A cavalcare il delfino sarebbe invece Falanto che, sempre secondo la leggenda, durante il suo viaggio verso l'Italia, sarebbe stato salvato da un delfino dopo aver fatto naufragio.

In età antica il delfino era ritenuto un pesce, non si era ancora riconosciuto che quest'ultimo fosse un mammifero. Solo Plinio il vecchio, nelle sue citazioni delle caratteristiche dei delfini, inizia ad intuire la loro essenza di mammiferi. Plinio, inoltre, descrive la loro capacità di emettere dei suoni simili a quelli della voce umana, riportando anche il fatto che amassero la musica e fossero chiamati simon: i greci ed i latini chiamavano così i delfini a causa del loro profilo camuso (simìs in greco e simus in latino).

Nella simbologia cristiana è interpretato come prefigurazione della morte e resurrezione di Cristo Salvatore, in relazione al racconto biblico di Giona, inghiottito dal cetaceo e rigettato dopo tre giorni rinascendo a nuova vita. Il delfino è anche simbolo del cristiano salvato, e per questo raffigurato (spesso in coppia per gusto della simmetria) ai lati del calice, dal quale sorge un'efflorescenza vegetale come un albero della vita o una fiamma.

Altezza
150
Larghezza
164
Spessore
3
Manifattura
Recuperando srl
Materiale
Ferro
Nota 01
Sistema di rotazione incluso
Nuovo
780